COVID 19: COME E PERCHÉ ESSERE RESPONSABILI DELLA PROPRIA SALUTE

Il fisico Carlo Rovelli in un suo recente articolo sul Corriere della Sera riflette così:

“[…] Ma diecimila italiani muoiono comunque in Italia, senza epidemia, in un anno qualunque, in ogni singola settimana. A tuttora l’epidemia non è la principale causa di morte in Italia. […] Diecimila morti sono tantissimi, ma sono moltissimi meno dei morti ogni anno per tumore. O per malattie di cuore. O semplicemente per l’età. E, non dimentichiamolo, sono immensamente meno del numero di morti nel mondo per fame o malnutrizione. Quello che sta veramente facendo questa epidemia è metterci davanti agli occhi qualcosa che di solito preferiamo non guardare: la brevità e la fragilità della nostra vita. […] perché la vita è bellissima e viverla è ciò a cui diamo più valore.”(*).

La vita è bella se stiamo bene perché star bene significa essere felici: in fondo, a tutti “Basta la salute!”

Stare bene ed essere in forma a tutte le età non è solo una questione di fortuna. Fatta eccezione per chi soffre di malattie congenite o ereditarie, per chi rimane vittima di eventi fuori dal proprio controllo, nasciamo in salute. 

Nel corso della nostra vita facciamo delle scelte e seguiamo uno stile di vita che preservano la nostra salute o la compromettono.

La responsabilità che ciascuno di noi ha verso la propria salute non ha sempre a che vedere con la fortuna o la sfortuna, con i meriti o i demeriti; riguarda invece ciò che si è fatto o non si è fatto nella propria vita fino a quel preciso momento. Le nostre scelte, in un continuo alternarsi di causa-effetto, hanno determinato i risultati del nostro stato di salute.

È vero che a volte è difficile o addirittura impensabile mettere in relazione una cattiva abitudine o un comportamento sbagliato di oggi con le conseguenze che avrà il nostro corpo domani perché non sono immediate e nemmeno visibili. Ed è pure vero che il nostro organismo, che tende costantemente ad un equilibrio (omeostasi) e ad autoripararsi, può migliorare o guarire spontaneamente, ma a patto che lo si rispetti e che si decida di fare scelte di vita corrette, oggi soprattutto verso il nostro sistema immunitario che ci protegge.

Il nostro organismo, infatti, reagisce alle aggressioni e si mantiene in salute, ma per avere una difesa efficace occorre collaborare.

Il sistema immunitario raggiunge la sua massima potenzialità dopo la pubertà e durante l’età adulta, ma dai cinquant’anni inizia il suo declino che caratterizza poi l’anzianità (senescenza delle cellule immunocompetenti e conseguente deficit immunitario fisiologico).

Sistema immunitario e organismo sono efficienti quando ciascuno di noi rispetta e persegue ogni giorno:

  • un’attività fisica regolare e adeguata
  • una sana alimentazione e l’idratazione
  • il corretto riposo
  • il buon funzionamento degli apparati respiratorio ed escretore.

Ce lo stanno suggerendo da quando il Covid 19 è diventato pandemico e da quando la nostra esistenza si svolge in spazi ristretti: un’attività fisica costante e regolare anche di moderata intensità aiuta a mantenere o migliorare la qualità della nostra vita.

L’attività fisica è raccomandata a tutti e soprattutto agli anziani, anche se la quantità, la durata e la modalità di esecuzione dipendono dal tipo di persona e dalla sua condizione fisica.

Dobbiamo muoverci, dunque, dobbiamo stare il più possibile bene per noi e per gli altri, ma prima di tutto bisogna voler star bene.

Già nel novembre del 1986 a Ottawa, in Canada, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con la carta di Ottawa, in occasione del primo congresso internazionale sulla promozione della salute, emanava linee guida ben precise di cui in sintesi: 

[…] La salute si crea avendo cura di sé stessi e degli altri […] […] La salute è una risorsa da preservare, non un obiettivo da raggiungere […]

È chiaro che la salute è un diritto, ma allo stesso tempo una responsabilità personale e non deve gravare solo sull’assistenza sanitaria.

La carta di Ottawa si focalizza già dall’ora sulla promozione della salute quale processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla salute e di migliorarla. In una parola, prendersi cura di sé, essere consapevoli del proprio stato fisico e di provvederne.

Come diventare responsabili della propria salute?

Il primo passo nell’assumere la responsabilità della nostra condizione di salute e di forma fisica sta nel riconoscere e accettare che il risultato che stiamo vedendo in noi corrisponde alle scelte fatte.

Se facciamo un lavoro da seduti e non ci muoviamo abbastanza, se prendiamo i farmaci per coprire i disturbi anziché conoscerne le cause, se lasciamo che i chili di peso corporeo lentamente aumentino anziché controllarli, se diamo la colpa degli acciacchi e dei disturbi all’artrosi, alla menopausa o al clima in cui viviamo è ovvio che abbiamo rafforzato una moltitudine di false credenze.

La consapevolezza che i comportamenti adottati fino a ieri sono solo un mucchio di scuse, ci aiuta a diventare pian piano protagonisti della nostra buona o non buona salute.

Il secondo passo sta nell’indagare cosa non va, non funziona, cosa ci fa bene cosa si fa male anche se molte volte lo sappiamo, ma lo nascondiamo a noi stessi e ci inganniamo. 

Stare seduti, ad esempio, più di un’ora senza alzarci a fare qualche esercizio, lì per lì, non ci dà disturbi, però ci rende consapevoli che non fa bene al nostro organismo perché non fa circolare la linfa e da questo una serie di conseguenze quali un sistema immunitario che non ci difende, proprio ora che ne avremmo bisogno…

Il terzo passo consiste nel prendere una decisione, la decisione di stare bene. Il termine deriva dal latino de (= da) e caedere (= tagliare, rompere) e significa dare un taglio col passato, significa escludere ogni altra possibilità scegliendo solo una strada da percorrere con impegno e senza voltarsi indietro.

Se abbiamo il diabete e la pressione alta, dei chili di troppo perché ci muoviamo poco è chiaro che decidere non vuol dire solo esprimere una preferenza o un desiderio ( “Vorrei tanto pesare di meno per non trovarmi in affanno dopo aver salito quattro gradini!”), bensì orientarsi verso una nuova meta. 

Quando decidiamo di fare qualcosa per la nostra condizione di salute e di forma fisica rompiamo col passato.

Senza timore e senza condizionamenti esterni, ci avviamo verso una direzione più salutista, avendo dentro una motivazione, una ragione forte che non lascia dubbi.

Oggi che dobbiamo e vogliamo schivare il coronavirus, ci è più chiaro cogliere che non basta mantenere la distanza sociale, indossare una mascherina, lavarsi spesso le mani e/o usare i guanti per proteggerci. 

Bisogna avere un corpo sano che funzioni bene, una salute che ci difenda da qualsiasi contagio, da un largo spettro di patologie, bisogna essere responsabili del proprio stile di vita e non spostare la responsabilità sul  Servizio Sanitario e lo Stato.

Per far questo abbiamo lo strumento più potente in nostro possesso che è la possibilità di scegliere.

E scegliendo in una direzione o in un’altra, decidendo o non decidendo ogni giorno, noi costruiamo o demoliamo la nostra salute. 

(*) Corriere della Sera – 1 aprile 2020 – Carlo Rovelli – “Coronavirus a lezione di umiltà: siamo fragili, ne usciremo uniti”

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Atleta o persona semplice che sia, oggi più che mai ciascuno deve sentirlo forte e perseguirlo con determinazione. Il movimento è una necessità.” – dalla prefazione di Deborah Compagnoni.
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CORONAVIRUS: PERCHÉ MUOVERSI DI PIÙ A CASA

Le misure preventive contro il coronavirus, che vanno scrupolosamente osservate, non favoriscono la libera pratica di attività fisica se non in ambito domestico. E il prolungarsi del tempo da trascorrere in casa aumenta il rischio di incorrere in comportamenti sedentari e di inattività. Ma le attuali disposizioni ufficiali che restringono il “muoversi” della popolazione non significano necessariamente che l’attività fisica debba essere ridotta rinviata o addirittura trascurata e nemmeno sottovalutata da coloro che per anzianità, abitudine o scarsa consapevolezza l’hanno sempre esclusa.

Limitare l’inattività piuttosto che tormentarsi di non riuscire a organizzare una seduta di attività fisica nel salotto di casa perché le priorità e le distrazioni sono comunque tante, è l’azione più importante, oggi.

Il bisogno di fare o mantenere una regolare attività fisica quotidiana mentre ci difendiamo dal coronavirus è fisiologico e salutare, ma non siamo in molti a sentire forte questa necessità.

Eppure si trova scritto ovunque che chi fa attività fisica con costanza si ammala meno e ha un sistema immunitario efficiente che protegge dal contagio (leggi anche “L’ ATTIVITÀ FISICA COMBATTE I VIRUS), che muoversi è un modello di comportamento che esiste in natura e che aiuta a riformulare uno stile di vita più sano, ma spesso non ci tocca da vicino. 

Ogni giorno prendiamo decisioni, come quella di fare o non fare un po’ di attività fisica al giorno, in base a ciò che pensiamo di sapere e in base a ciò che ci insegnano sul web, ma questo può non bastare per dare continuità. Conoscere invece il perché muoversi quotidianamente e non soltanto per sgranchirsi un po’ o per intrattenersi nel lungo tempo trascorso a casa, può agevolarci a comprendere il valore. Scoprire il perché, cogliere la ragione per cui muoversi in casa è vitale, ci permette di dare il giusto senso e la giusta importanza a ciò che si fa. Un po’ come sentirlo più a livello viscerale, di pancia, d’istinto e farlo con maggior naturalezza.

Farlo non solo “perché lo dicono gli altri”, ma perché lo sentiamo, perché ci crediamo. Partire dal perché praticare dell’attività fisica in casa quotidianamente aiuta ad essere motivati, aiuta a prendere la decisione di farlo anche se costa e a riconoscere che non farlo porta fuori strada. Ecco il perché.

Un corpo troppo fermo come il nostro ora, chiuso in casa e meno attivo perché limitato anche negli spostamenti, non favorisce lo scorrimento della linfa e contribuisce alla congestione del sistema linfatico e alla sopravvivenza degli elementi patogeni virali. Anche il coronavirus, dunque?

La linfa, molto simile al plasma sanguigno, è un liquido chiaro che contiene globuli bianchi, ossigeno, proteine, sostanze nutrienti indispensabili ai vari tessuti dell’organismo, ma trasporta anche sostanze estranee come batteri e virus (soprattutto quando ha un pH acido che diventa un ambiente ideale per la proliferazione di questi elementi patogeni esterni!), anidride carbonica, cellule danneggiate, cellule morte e cellule tumorali che devono essere eliminati. 

La linfa circola lungo l’intera rete di vasi linfatici (leggi anche “MUOVERSI PER … FAR CIRCOLARE) in tutto l’organismo e, presente pure negli spazi interstiziali tra cellula e cellula, veicola nutrimento ed elimina le sostanze di rifiuto. Queste ultime vengono filtrate e distrutte nei linfonodi, che rappresentano le stazioni del sistema linfatico in cui i globuli bianchi interagiscono tra loro e con gli antigeni, prima che la linfa si versi nel sistema sanguigno venoso e da qui agli organi di depurazione come polmoni, reni, fegato, ecc.

La linfa raccoglie pertanto i rifiuti e gli elementi estranei di ogni cellula in tutto l’organismo, ma, non avendo un organo di spinta, di pompa come il cuore con il sangue, circola molto lentamente. Fisiologicamente la linfa tende a scendere per gravità verso il basso e a depositarsi nei piedi, caviglie, gambe dando quella nota sensazione di gonfiore e pesantezza agli arti inferiori soprattutto quando si sta a lungo seduti o fermi in qualche posizione statica. Ma il problema non è il gonfiore quanto il rallentamento della funzione linfatica di spostare ed eliminare i rifiuti cellulari e gli agenti patogeni esterni. Con tutta quell’ ”immondizia addosso”, la linfa perde la sua alcalinità e misura un pH acido divenendo così un ambiente favorente la moltiplicazione di virus e batteri (leggi anche “UN CORPO ALCALINO CON L’ESERCIZIO FISICO”). 

Ciò che facilita la spinta della linfa nella sua rete di vasi e negli interstizi cellulari è l’azione della nostra muscolatura.

La muscolatura, infatti, contraendosi e distendendosi durante l’esecuzione di qualsiasi movimento, agisce come una “pompa” per la linfa. La spinta che la linfa riceve durante il lavoro muscolare, e in particolare quello degli arti inferiori, diventa vitale per il mantenimento della circolazione linfatica. E se la circolazione linfatica è attiva e continua, tutto il sistema linfatico si mantiene efficiente. Ma il sistema linfatico è una parte essenziale del nostro sistema immunitario (leggi anche “ATTIVITÀ FISICA E SISTEMA IMMUNITARIO) e collabora a difendere l’organismo da infezioni e contagi.

Per molti la linfa, il sistema linfatico, il loro legame con il sistema immunitario e le loro funzioni nel nostro organismo sono poco considerati così come la relazione tra attività fisica e la fisiologica difesa dai virus.

La contrazione di ogni nostro fascio muscolare “spreme” la linfa dal basso verso l’alto contro la forza di gravità e favorisce il suo naturale scorrimento lento. È interessante sapere che nelle persone inattive, sedentarie la circolazione linfatica può rallentare fino al 90%! Così, se la linfa scorre regolarmente perché drenata da una muscolatura attiva impegnata nelle esecuzione di movimenti ed esercizi fisici, anche le tossine, i virus e i batteri vengono eliminati più facilmente dall’organismo.

Gli esercizi fisici da compiere non devono prevedere sforzi particolari: esercizi di forza, flessibilità, controllo e resistenza per pochi minuti ogni volta che si è rimasti fermi o a lungo seduti ci aiutano a rendere la nostra vita più attiva.

Alternare l’inattività con l’attività oggi che siamo costretti a stare a lungo in casa può aiutare il nostro sistema immunitario a massimizzare la sua azione di difesa.

Ecco perché muoversi!


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L’ATTIVITÀ FISICA COMBATTE I VIRUS

Attivita fisica combatte i virus_2_1_2020La capacità di contrastare gli agenti patogeni che, come i virus e oggi in particolare il coronavirus, ci attaccano, è la protezione naturale del nostro organismo. Ma per difendersi bisogna stare bene, essere sani, forti, resistenti e avere un sistema immunitario che funzioni.

L’attività fisica che pratichi aiuta il tuo sistema immunitario.

Studi scientifici sempre più numerosi evidenziano una positiva influenza dell’attività fisica praticata con costanza e regolarità sul sistema immunitario grazie a un’azione protettiva.

Perché, praticata con la giusta durata e la giusta intensità, l’attività fisica aiuta a migliorare la risposta immunitaria.Attivita fisica combatte i virus_5_1_2020

Chi si dedica ad una regolare attività fisica corre un rischio molto basso di contrarre infezioni o di esporsi a contagi rispetto ai soggetti sedentari.

Ogni singolo momento dedicato all’attività fisica, sia esso un allenamento in palestra, un corso di ginnastica, un’ora di pilates, una camminata all’aperto, un giro in bicicletta, una lezione con il personal trainer, rafforza il sistema immunitario. La somma totale di questi momenti di attività fisica esercita nel tempo un’azione di protezione sull’organismo ancora più importante.

Attivita fisica combatte i virus_3_1_2020Chi ha la buona abitudine di frequentare anche quotidianamente la palestra, chi tra impegni lavorativi e familiari sfrutta i vari momenti della giornata per muoversi un po’, chi appassionato di sport non esagera e non strapazza l’organismo, sa che dare continuità alla propria attività fisica è senza dubbio la miglior scelta per prevenire e difendersi dall’insorgenza di patologie virali.
Il sistema immunitario a cui appartengono il midollo osseo, le tonsille, la milza, le adenoidi, i linfonodi, la linfa, ha il compito di difendere l’organismo da agenti estranei di natura infettiva, fisica o chimica e il compito di regolazione del processo infiammatorio.
Macrofagi, neutrofili, cellule Natural Killer e mastociti creano una sorta di barriera difensiva nella fase precoce di attacco da parte degli agenti esterni virali, mentre i linfociti intervengono con maggiore specificità più tardivamente.Attivita fisica combatte i virus_4_1_2020

Con l’attività fisica questo processo di difesa risulta più efficace.

I parametri immunologici migliorano perché la risposta dei linfociti contro i virus e l’azione fagocitaria di macrofagi e neutrofili
aumenta. Già con una singola seduta di attività fisica avvengono numerosi cambiamenti positivi tra le classi dei globuli bianchi come, ad esempio l’aumento dei linfociti e dei neutrofili. Ciò sta a significare che continuare a muoversi rende più attivo il sistema immunitario e di conseguenza la protezione contro i virus e, oggi, il coronavirus.

Ora, se l’obiettivo è rimanere in buona salute con una valida difesa immunitaria anche dal coronavirus, va da sé che ci si muova

AVVERTENZA PER IL LETTORE: l’articolo è stato scritto prima che la situazione diventasse pandemica e prima che le posizioni governative impedissero ai cittadini di praticare l’attività fisica nei luoghi e secondo le modalità consuete.


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