Viaggiare, secondo una delle definizioni del vocabolario italiano, è l’azione del muoversi per andare da un luogo ad un altro compiendo un percorso.
Quel muoversi, spostarsi significa anche mettere in moto il corpo che, pur con i mezzi di trasporto, deve essere in grado di sostenere tutto ciò che il viaggio comporta. Perché viaggiare richiede sempre una certa forma fisica e un minimo di preparazione fisica. Camminare per ore per visitare e scoprire il mondo, ad esempio, rimanere fermi in un ristretto sedile d’aereo negli interminabili voli intercontinentali o in lunghissime code, in piedi, all’entrata di musei e palazzi storici o, ancora, itineranti dall’alba al tramonto con un pesante zaino in spalla, richiede senza dubbio un fisico preparato.
Viaggiare significa disabituare il cervello al confort e alla sicurezza, alle abitudini di una routine quotidiana per affrontare invece le sorprese, le circostanze e le sfide; per farlo bisogna sentirsi bene, in forza, centrati, equilibrati, consapevoli di poter contare su di sé.
E viaggiare comporta così tanti vantaggi da far cambiare idea anche al più tenace sedentario!
Mettere un po’ di chilometri tra casa e il posto scelto è soddisfare la curiosità, quel bisogno naturale di scoprire diversità e similitudini, di percepire contesti nuovi, suoni, colori e odori, di vivere in luoghi, di sentire l’ambiente e le persone attorno.
Viaggiare non vuol dire scappare, evadere dalla realtà quotidiana e da tutti i suoi problemi, ma andarsene per liberare la mente e imparare a spostare il punto di vista. In viaggio lo stress si allontana e, esternandosi, si osserva dal di fuori ogni cosa con maggiore apertura mentale e creatività. Più si viaggia e più si impara a crearsi nuove abitudini o a conformarsi a quelle locali, a stare a contatto con la gente straniera e di diversa cultura azionando così quello che gli studiosi definiscono la flessibilità cognitiva.
Viaggiare aumenta le connessioni tra le cellule nervose e di conseguenza l’efficienza del cervello. Viaggiare insegna ad essere accomodanti e a sapersi adattare: cambiano i punti di riferimento, i luoghi e le condizioni così come variano il cibo, il letto e i ritmi giornalieri, ma si impara a godere pienamente l’esperienza.
Viaggiare migliora il senso di controllo sulla propria vita contribuendo a far crescere il livello di autostima.
Ogni viaggio è diverso dagli altri. Ma viaggiare a molti fa paura. Perché viaggiare non è mai confortevole anche quando si scelgono le migliori condizioni per farlo. È un uscire prima di tutto da qualcosa di certo e sicuro verso novità e prospettive di cambiamento che fanno un po’ paura. Ecco allora che essere preparati fisicamente permette di affrontare tranquillamente qualsiasi tipo di viaggio.
La preparazione fisica specifica, regolare e continuativa deve essere quella adatta alla persona che sosterrà 4-5 fino a 9 ore al giorno camminando magari con uno zaino in spalla. L’allenamento alla resistenza, al lavoro di forza, al mantenimento della flessibilità sono fondamentali per affrontare con serenità qualunque viaggio (leggi > Attività fisica o esercizio fisico) tanto quanto lo è la scelta di un buon paio di scarpe. Le calzature devono essere adatte al suolo che si calpesta, ma anche comode per permettere al piede il giusto confort e alle dita di muoversi. Si cammina prima di tutto usando i piedi!
Gli itinerari da percorrere visitando città, siti, ambiti naturalistici sono anche occasioni di allenamento utili alla preparazione fisica generale per affrontare un viaggio.
La migliore forma di preparazione al viaggio è senza dubbio l’attività di camminare. Perché camminare rappresenta quello schema motorio più spontaneo per uomo (leggi > Perché muoversi in modo “naturale”?), un’abilità connaturata alle sue caratteristiche fisiche che può tornare ad essere la più sana abitudine.
Per chi si ritrova sedentario e poco abituato a muoversi è importante iniziare a camminare con gradualità per evitare lo stress muscolare, articolare e l’affaticamento eccessivo. Condizioni fisiche di partenza, età, esperienza, predisposizione vanno tenuti in debita considerazione.
Viaggiare richiede un investimento fisico se lo si vuole fare bene e con soddisfazione. Muoversi sempre, dunque, è il prerequisito per soddisfare il bisogno naturale di spostarsi e viaggiare.
L’impegno fisico nel viaggiare non fa mai sottovalutato.
Così viaggiare diventa a sua volta una forma di attività fisica salutare, entusiasmante e a volte sfidante.
I sentieri scoscesi, le scalinate estenuanti, i pendii come i cunicoli naturali o gli impervi siti archeologici, i chilometri da percorrere rappresentano da sempre le occasioni di allenamento durante il viaggio.
L’obiettivo di mantenere la propria forma fisica per accedere senza spiacevoli conseguenze a tutte le esperienze offerte assume una nuova prospettiva.
Un bel percorso di viaggio è un ottimo modo per esplorare posti particolarmente interessanti sia dal punto di vista naturalistico che storico-turistico e praticare nel contempo dell’attività fisica. Si allenano i muscoli godendo di panorami esclusivi, si aumenta la resistenza fisica, si abbassa il livello di cortisolo nel sangue insieme alla glicemia, ai grassi e alla pressione
arteriosa. Viaggiando ci si muove di più fino ad innalzare la percezione di benessere, felicità e positività.
Il piacere delle novità come conoscere nuovi sapori, piatti tipici e bevande, assaggiare il meglio della cucina locale, dallo street food alla ristorazione senza farsi spaventare dagli ingredienti coe gli insetti, i serpenti o i roditori trova nell’attività fisica fatta viaggiando il giusto equilibrio. Perché molti, a fine viaggio, lamentano i chili di troppo e una linea perduta!
Viaggiare non può minacciare la propria forma fisica solo perché tra voli, spostamenti, tempo disponibile, degustazioni e opportunità turistiche non ci si possa organizzare a dedicare tempo e spazio ad un minimo di attività fisica
Una lunga passeggiata sulla spiaggia alternata a brevi tratti di corsa magari all’alba o al tramonto oppure una fresca nuotata in mare, lo snorkeling o le immersioni per gli appassionati durante il giorno, sfruttare la palestra e/o la piscina del proprio hotel magari prima di fare colazione, è il modo migliore di caricarsi per iniziare la giornata con un corpo pronto, attivo, un metabolismo già disponibile a bruciare calorie e ad accelerare tutte le reazioni chimiche fisiche e fisiologiche dell’organismo soprattutto quando il viaggio è fatto di tanti trasferimenti con poche possibilità di movimento.
Molte ore trascorse in posizione seduta durante il viaggio creano più danni dell’esecuzione scorretta di molti esercizi.
I disagi di tipo posturale che causano rigidità articolare, alterazioni della normale lunghezza muscolare e degli equilibri corporei, il senso di stanchezza e appesantimento che ne conseguono pur non essendosi attivati un granché possono essere risolti con una sequenza di esercizi fisici a corpo libero nella propria stanza d’albergo, all’aperto, in un angolo dell’aeroporto e durante il viaggio in aereo o in altro mezzo di trasporto (ad esempio: mobilizzazioni articolari, squat e affondi con le gambe, stretching, propriocettività in equilibrio su un piede, ecc.).
Fare attività fisica aiuta anche a ritrovare il proprio delicato ciclo sonno-veglia (ciclo circadiano) che durante il viaggio, con il cambio di fuso orario o con le partenze e gli arrivi anche notturni, si altera inevitabilmente. Anche se praticata per pochi minuti, l’attività fisica produce endorfine e aiuta a contrastare lo stato di tensione fisica ed emotiva, a diminuire l’ansia, lo stress e a viaggiare più serenamente.
Se preparati fisicamente, coloro che viaggiano potranno godere di numerosi vantaggi rispetto gli inattivi e sedentari e così da imparare a bastare a se stessi dando valore alla propria vita.
Chi viaggia lo sa, non basta acquistare un biglietto aereo, preparare la valigia e sognare la destinazione…serve un corpo pronto a sostenere il viaggio.
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