PERCHE’ DETOX ?

Il successo travolgente delle diete alimentari, tra cui quella detox, nella società di massa nasconde un desiderio di rinuncia.

Un atto di rinuncia legato all’abbondanza, anzi, all’eccesso di offerta alimentare, ma anche un segno di responsabilità nei confronti della propria salute. L’abbondanza di cibo e la sregolatezza attuali comportano problemi di difficile soluzione. Il sovrappeso e l’obesità, l’infiammazione cronica, le intolleranze e le allergie sono condizioni di malessere che interessano gran parte della popolazione mondiale, fatta eccezione per i paesi sottosviluppati; sono dati permanenti e socialmente diffusi.

Alimentazione_Detox_Cascata_9_2016I modelli di produzione e di consumo che hanno caratterizzato la lunga storia dell’alimentazione, hanno da sempre condizionato i nostri comportamenti quotidiani. Tra molte contraddizioni, le vicende del cibo sono giunte oggi alla consapevolezza, non ancora comune e unanime, però, che il troppo fa male e intossica.

L’idea del detox che esplode in America tra le molte star di Hollywood amanti della linea perfetta, trova oggi un grande seguito anche tra coloro che non militano negli ambienti vegetariani e vegani. Depurare e ridonare energia, con conseguenti benefici per tutto il corpo, è una pratica dalle origini molto antiche. Dall’India, dove la purificazione era un’abitudine regolare nell’ambito della medicina ayurvedica, alla Cina che, attraverso tecniche di depurazione secondo la medicina tradizionale, consigliava periodicamente uno sblocco dei canali energetici, all’antica Grecia e all’antica Roma con l’utilizzo di acque termali, da sempre, in definitiva, si è dato un senso alla disintossicazione.

La disintossicazione è un processo attraverso il quale i sottoprodotti del metabolismo, i radicali liberi, l’alcool, i cataboliti dei farmaci, i conservanti e gli additivi contenuti negli alimenti vengono neutralizzati ed eliminati.

Disintossicarsi è importante non solo per prendersi una pausa da un’alimentazione disordinata, dal cibo cattivo, ma pure da una serie di elementi disturbatori come lo smog e lo stress. Tutte le tossine accumulate contribuiscono ad una accelerazione dell’invecchiamento cutaneo e a un aumento, nella donna, della cellulite.Alimentazione_Detox4_9_2016

Spesso   si ritiene necessario disintossicarsi solo quando si manifestano chiari disturbi di salute, mentre diventa sempre più igienico mantenere l’organismo disintossicato per evitare che le tossine presenti portino all’insorgenza di malattie.

Ci sono molti programmi detox, a partire dal digiuno totale fino ai tre pasti al giorno, della durata di alcuni giorni fino ai nove e più, con una frequenza annuale variabile.

Il programma disintossicante non può essere classificato come una vera dieta, non può divenire un regime alimentare costante e non può essere prolungato per un periodo di tempo troppo lungo perché manca di molte sostanze nutritive necessarie.

Quali segnali indicano di ricorrere quanto prima ad un programma detox?

Quando manca la vitalità, c’è la tendenza ad una stanchezza costante, mal di testa, la pelle è priva di luminosità, quando ci sono difficoltà digestive, gonfiori, costipazioni, vecchi disturbi e dolori articolari si riacutizzano significa che l’organismo segnala un eccesso di tossine.

Il nostro organismo è in grado di smaltire le tossine prodotte fisiologicamente fino ad una certa quantità; oltre questa quantità e, causa gli effetti di una vita tendenzialmente sedentaria, il processo di eliminazione delle tossine rallenta e il lavoro da parte degli organi emuntori come fegato, reni, sistema linfatico, pelle diventa esagerato. Ecco allora che un programma detox fornisce un sostegno agli organi responsabili della pulizia del corpo grazie alla scelta di cibi che contengono acqua, fibre, vitamine e antiossidanti.

Un’alimentazione leggera e semplice a base di frutta, verdura, Alimentazione_Detox3_9_2016centrifugati, succhi, legumi, cereali integrali e riso basmati che rilasciano i glucidi senza far salire l’insulina, semi, frutta secca e tanta acqua è una modalità purificante e alcalina di nutrirsi in quei giorni. Le fibre contenute in questi alimenti stimolano l’intestino, facilitano l’eliminazione di grassi e acqua dal corpo. Vanno invece evitati tutti i cibi trattati, farina e zuccheri raffinati, quelli di origine animale come carne, pesce, formaggi e latticini, uova, le bevande alcoliche e il caffè. Per accelerare il processo di disintossicazione sono consigliati infusi e tisane a base di tarassaco, ortica e cardo mariano dalle proprietà antiossidanti e epatoprotettive.
L’irresistibile attrazione per l’eccesso e le sue conseguenze avevano spinto già lo specialista Henry Chenot a ideare un menù capace di attivare il meccanismo di depurazione. I benefici sono stati confermati: perdita di peso per eliminazione dei liquidi in eccesso, regolazione del transito intestinale, reidratazione della pelle, miglioramento della qualità del sonno e del riposo, incremento dei livelli di energia, vitalità e benessere.

Nel programma detox è richiesto impegno e consapevolezza: un rapporto cordiale e responsabile con il cibo è ancora da inventare.

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ACQUA E SALUTE

Il ruolo dell’acqua è determinante nel mantenere ottimale il nostro stato di salute sia a breve che a lungo termine.

L’acqua è il principale componente chimico del nostro corpo ed è presente nella percentuale del 60 % come costituente di un organismo umano e dell’ 80 % nel neonato. Ciò sta a significare l’importanza di questo elemento e l’importanza di assumerne giornalmente una quantità adeguata. Si consiglia infatti di bere generalmente circa 1 litro e mezzo al dì, mentre la scienza medica concorda su un consumo di 1200 – 2000 ml ovvero da 6 a 10 bicchieri di acqua al giorno in base a fattori quali l’età, il tipo di alimentazione (una percentuale variabile d’acqua è contenuta già negli alimenti), il clima e la latitudine in cui si vive, lo stile di vita, la massa corporea, ecc.

Chi pratica attività fisica ha sicuramente bisogno di una cospicua integrazione idrica. L’organismo sottoposto ad uno sforzo fisico perde inevitabilmente attraverso l’evaporazione e la sudorazione, necessarie per la termoregolazione, una certa quantità d’acqua. Una carenza d’acqua, infatti, non è ben tollerata dall’organismo in quanto comporta il rischio di crampi muscolari e di una riduzione della prestazione sportiva.

L’acqua è il fluido attraverso il quale il nostro corpo elimina i prodotti di rifiuto, le scorie e le tossine; lubrificando dà consistenza al contenuto intestinale e favorisce una quotidiana pulizia; idrata tutti i tessuti che, come la pelle, i muscoli, le cartilagini necessitano di mantenersi elastici e compatti.

Il rapporto tra la quantità di acqua assunta (le entrate) grazie allo stimolo della sete e quella eliminata (le uscite) attraverso la traspirazione, la sudorazione, la respirazione, la regolazione della temperatura corporea e la produzione di urina, deve essere in equilibrio.

L’organismo risente pesantemente delle variazioni, seppur lievi, della quantità di liquidi e della composizione dei fluidi. Ecco perché è necessario bere con regolarità e saper scegliere il tipo di acqua.

Imparare a riconoscerne le caratteristiche fisiche e chimiche come il PH, il contenuto di sodio, il residuo fisso leggendo l’etichetta, diventa fondamentale per il proprio benessere e il gusto individuale.

Ci sono acque a basso contenuto di sali, più o meno ricche di minerali, acide o alcaline. Le acque povere di minerali cioè con un residuo fisso inferiore ai 50 milligrammi per litro sono indicate a coloro che tendono ad avere la pressione alta o i calcoli renali, ad esempio, perché favoriscono la diuresi; queste acque sono ideali in cucina per la preparazione di risotti e zuppe o per le bevande come il thè, gli infusi, le tisane. L’acqua a basso contenuto di sodio è ideale per combattere i problemi di edema e gonfiori legati alla ritenzione idrica perché è altamente depurativa.

Bere, dunque, fa bene alla salute. Magari un abbondante sorso ogni mezz’ora circa piuttosto che una quantità elevata in un colpo solo. La frequenza del consumo d’acqua per un corretto bilancio idrico è determinante tanto quanto il dosaggio giornaliero (vedi le linee guida della Società Italiana di Nutrizione Umana che consigliano l’assunzione di un millilitro di acqua per chilocaloria consumata).

Se le urine sono di colore giallo acceso significa che l’idratazione non è sufficiente: il mio consiglio è di berne un po’ ogni volta che si fa pipì così da reidratare adeguatamente l’organismo. E che dire di bere un bel bicchiere a digiuno al mattino appena alzati? Quell’acqua favorisce l’eliminazione delle tossine prodotte durante la notte grazie alla diuresi e, pure, come un peso che scende lungo l’apparato digerente, spinge la massa fecale.

La disintossicazione inizia con l’acqua così come la nostra giornata comincia con la regola sana e igienica di berne un po’ sin dal risveglio.

Alimentazione_Acqua_6_2016

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