L’IMPORTANZA DELL’ATTIVITÀ FISICA PER I RAGAZZI

Bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni sarebbero fisicamente attivi per loro natura se avessero sempre occasioni e opportunità per dimostrarlo. I ragazzi, oggi più che mai, hanno la necessità di esporsi alle più diverse attività fisiche, dal gioco allo sport individuale o di squadra, dalla ginnastica alla frequentazione della palestra, dalle attività ricreative all’aiuto fisico in casa perché si muovono poco.

Appartengono ad una generazione digitale, una generazione seduta e il tempo trascorso davanti uno schermo è inevitabilmente un tempo di inattività fisica. Il tasso di sedentarietà e inattività (leggi l’articolo del blog: “Sedentari o inattivi?”), infatti è elevato

Connessi, iperconnessi, aggiornatissimi, con dita rapide su tastierine e schermi, i ragazzi hanno un corpo fermo e muoversi poco o non muoversi affatto li porta spesso a ripiegare sul cibo e a predisporsi ad un futuro di sovrappeso. Il cibo diventa spesso per loro lo sfogo che aiuta a gestire le emozioni, a far fronte ai problemi, ad affrontare lo stress, ad assecondare la noia e a gratificarsi. 

Ma il corpo umano, il loro giovane corpo fisico è strutturato per muoversi ogni giorno mentre i modelli di vita li orientano all’ipocinesia (leggi l’articolo del blog: “Analfabetismo motorio”). Passare troppe ore fermi o seduti produce danni diretti al loro organismo e alla loro salute psicofisica privandoli invece di quei numerosi benefici che rafforzano lo stato di salute generale e rallentano il naturale processo di invecchiamento da adulti.

L’ attività fisica dei ragazzi, infatti, condiziona la loro crescita (termine che identifica l’aumento delle dimensioni dell’organismo giovane) influisce sullo sviluppo (termine che identifica le modificazioni funzionali legate alla crescita dell’individuo giovane) e sulla maturazione (termine che identifica il raggiungimento delle forme di un corpo adulto e della sua completa funzionalità).

Ma quali sono allora i benefici dell’attività fisica?

  • Favorisce una migliore composizione corporea tra percentuale di massa magra (muscolatura) e massa grassa (adipe) 
  • previene le eventuali alterazioni della colonna vertebrale
  • sviluppa la forza fisica, la resistenza, la flessibilità e il controllo ( i 4 Pilastri del “Metodo Da Domani Mi Muovo”)
  • riduce il rischio di disturbi osteoarticolari e delle problematiche muscolo scheletriche
  • potenzia il sistema cardio respiratorio e quello immunitario (leggi l’articolo del blog: “Attività fisica e sistema immunitario”)
  • aumenta le attività metaboliche (del metabolismo basale e di quello dopo la pratica dell’attività fisica)
  • incrementa l’ossidazione dei grassi e della spesa energetica quotidiana
  • regola la ciclicità ormonale
  • migliora la qualità del sonno e tiene sotto controllo l’ansia e gli stati depressivi

L’attività fisica aiuta i ragazzi nello sviluppo delle competenze motorie e delle abilità fisiche, cognitive, emozionali, nella conoscenza di sé. Con l’attività fisica essi acquisiscono il senso del proprio corpo, un corpo forte, sano, bello capace che incoraggia l’autonomia e l’indipendenza, che migliora l’immagine di sé, che contribuisce all’accettazione di sé e ad una più elevata autostima.

La loro vita è piena di continui cambiamenti fisici, di sbalzi ormonali pertanto i ragazzi hanno bisogno di rendersi consapevoli della loro identità corporea in divenire.

L’attività fisica può aiutarli, ma molte volte hanno necessità di una spinta a muoversi di più e dell’incoraggiamento degli adulti.

Il ruolo degli adulti è centrale. Anche se nei bambini l’influenza dei genitori, e soprattutto della madre, è determinante mentre negli adolescenti conta più l’opinione dei coetanei che quella parentale, gli adulti possono fare molto.

I sistemi di credenza dei genitori (ad esempio, il valore che viene dato o meno alla pratica dell’attività fisica) e il loro comportamento influenzano le scelte dei ragazzi. 

È vero che i figli di genitori fisicamente attivi fanno più attività fisica dei figli di genitori inattivi perché contano le abitudini sportive dei familiari, ma qualunque genitore può stimolarli verso lo stile di vita più attivo.

Ai bambini  e agli adolescenti è consigliato di praticare almeno un’ora di attività fisica al giorno fino a far diventare questa pratica una buona abitudine. Quei 60 minuti di movimento devono includere quelle attività che fanno battere più velocemenete il loro cuore, che costruiscano i loro muscoli e rendano più resistenti le loro ossa.

I ragazzi hanno bisogno di praticare sia un’attività fisica moderata che richiede uno sforzo moderato di esecuzione come spostarsi il più possibile a piedi per andare a scuola, ad esempio, usare la bicicletta per pedalare su percorsi pianeggianti in leggera salita o una cyclette, i pattini o lo skateboard, aiutare i genitori nei lavori di manutenzione domestici e di giardinaggio, giocare all’ aria aperta, portare fuori il cane, sia un’attività fisica intensa di rinforzo muscolare e osseo come la corsa, il salto con la corda, il nuoto, il calcio e altri sport, le arti marziali, l’arrampicarsi, la bicicletta in salita o in velocità in pianura, gli esercizi in palestra con pesi, elastici ed attrezzi.

L’intensità dell’attività fisica non può essere espressa come valore assoluto: ciò che può sembrare un’alta intensità per un determinato giovane è in realtà bassa per un altro. Che i ragazzi svolgano sempre un’attività fisica moderata e almeno tre volte la settimana un’attività fisica di alta intensità lo si coglie con il talk test: si tratta di un’attività fisica moderata quando essi sono in grado di parlare tra loro, ma non riescono a cantare una canzone, si tratta di un’attività fisica intensa quando aumenta il loro ritmo respiratorio, sudano e non riescono a parlare se non poche parole e di getto per poi ansimare.

È fondamentale che le attività motorie scelte piacciano, divertano i ragazzi, li impegnino, ma sempre con piacevolezza e che siano adatte alla loro età, al loro livello di abilità, che siano dosate (leggi l’articolo del blog: “Posologia dell’ esercizio fisico”) e adeguate alle loro caratteristiche fisiche e attitudinali.

Sembra un fattore fisiologico e spontaneo, ma la partecipazione dei ragazzi a qualunque forma di attività motoria o la pratica di uno sport specifico si riduce drasticamente in adolescenza [2008, Physical Activity guidelines for Americans. Washinton, DC: U.S. Department of Health and Human Services].

Molti sono infatti i ragazzi che abbandonano e smettono di fare attività fisica o lo sport per i più svariati motivi: pigrizia, per mancanza di interesse, per i pressanti impegni scolastici, perchè troppo stanchi, impegnati o di cattivo umore, mancanza di soldi, di motivazione, per timore di un confronto con gli altri  (Tergerson e Kong, 2002) o perché non vogliono essere condizionati da ciò che sottrae tempo agli amici e alla vita sociale.

Il contributo degli adulti in questi casi è importante. La spinta, la motivazione, il consiglio dei genitori possono aiutare i ragazzi a muoversi o a riprendere la pratica dell’attività fisica. Infondo gli adulti sono il loro riferimento più importante e in genere rappresentano l’esempio di un modello di comportamento utile. Ai genitori si chiede pertanto di aiutarli nell’organizzare al meglio il loro tempo (lo screen time ovvero il lungo tempo trascorso davanti il pc, la tv o curvi sul proprio cellulare deve essere controllato e in alcuni casi ridotto), nell’offrire loro continue occasioni di movimento anche in un ambiente urbano con i suoi spazi limitati e i pericoli, nello stimolarli e incoraggiarli a creare una routine quotidiana come una semplice camminata, ad esempio dopo cena accompagnandoli [Content source: Division of Nutrition, Physical Activity, and Obesity, National Center for Chronic Disease Prevention and Health Promotion]. 

Un genitore può dare forma a nuove attitudini e a nuovi comportamenti per portare il giovane verso un cambiamento dello stile di vita

Passare dall’inattività e sedentarietà ad un comportamento fisicamente più attivo mette al riparo i ragazzi da abitudini rischiose come il fumo, l’alcol, la droga, dall’irritabilità, dall’aggressività che porta alla delinquenza e al vandalismo o, al contrario, dalla depressione e dagli stati ansiosi.

Alla loro età i ragazzi non percepiscono i vantaggi dell’attività fisica per la loro condizione di salute futura, non colgono l’importanza di avere uno stile di vita più attivo e preferiscono investire il tempo diversamente.

I ragazzi non sono sempre informati che restare a lungo inattivi incide anche in ambito scolastico con difficoltà di concentrazione, di attenzione e apprendimento. L’ attività fisica non solo favorisce una loro crescita salutare e migliora il loro umore, ma li sostiene nel raggiungimento degli obiettivi, nello sviluppo dell’iniziativa e della soluzione ai problemi.

Le buone abitudini di praticare costantemente dell’attività fisica durante la giovinezza in genere proseguono e si mantengono anche nell’età adulta creando così quello stile di vita più attivo e salutare.

Aiutiamo i ragazzi a trovare la motivazione e mano a mano anche il piacere nel fare dell’attività fisica. Sosteniamoli affinché non perdano il controllo del peso corporeo, del loro aspetto esteriore, della salute e rinforzino la loro identità.


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ADOLESCENTI E CIBO

Inutile negarlo: ai giovani piacciono le patatine fritte, i panini caldi, gli snack, le bevande dolci gassate, gli hamburger, i wurstel, i fritti in genere, i gelati.

Varie motivazioni spingono i ragazzi a consumarne: sono gustosi e appetitosi, economici, sempre pronti e disponibili, appaganti, sono distribuiti in contesti che aggregano e fidelizzano.Adolescenti e cibo6_4_2017

Ma il cibo dei ragazzi ha un elevato indice calorico perché ricco di grassi, zuccheri e glucidi raffinati, sale, ha inoltre uno scarso valore nutrizionale ed è povero di vitamine, fibre, antiossidanti, oligoelementi, minerali.

Cosa preferiscono gli adolescenti? La pizza è al top nei momenti di condivisione con gli amici.

Le abitudini degli adolescenti italiani a tavola variano a seconda dell’ambiente familiare, del vivere in città o meno, a seconda della scuola, ecc…  Se prediligono la pizza, non sono molto interessati ai piatti stranieri tranne quelli orientali o mediorientali.

Le abitudini alimentari dei ragazzi si orientano sul gusto dei cibi, sulla ricompensa e il godimento che ne traggono, sull’indipendenza dalle consuetudini familiari e sull’autonomia di scelta.

Adolescenti e cibo_1_4_2017Ecco perché mangiare fuori casa con gli amici, prediligere il fast food e il take away oppure isolarsi davanti al computer o alla TV rappresentano per gli adolescenti il loro grado di libertà.

Il desiderio di indipendenza, di non sentir dire cosa fare o non fare, di ascoltare informazioni diverse ma non consigli, portano gli adolescenti ad agire di testa propria. Nello stesso tempo i ragazzi sono sensibili agli esempi in famiglia: il modo in cui gli adulti si alimentano, soprattutto i genitori, le regole familiari sane, la differenza tra cibi abituali e occasionali, la scelta e la preparazione dei piatti  a casa possono aiutare gli adolescenti a scegliere consapevolmente.

 Il rapporto presentato da “Save the children” sugli stili di vita dei ragazzi italiani in 10 grandi città riporta che essi mangiano male, tendono ad ingrassare, fanno poca attività fisica. A volte saltano la colazione, mangiano poca frutta e verdura, poco pesce, pochi legumi, molti salumi e dolci, prevalentemente pane e pasta a pranzo e a cena. Seguono spesso il “fai da te” e la loro dieta è poco variata.

Da ricerche e indagini risulta chiaro che i ragazzi italiani abbiano consapevolezza e conoscenza riguardo l’alimentazione, ma nel quotidiano buona parte degli adolescenti italiani dichiara di mangiare ciò che piace di più e sempre gli stessi alimenti.

I ragazzi mangerebbero più uova, legumi e pesce, ma non trovandoli nel piatto, non li consumano abbastanza. E le famiglie non si preoccupano troppo di spingere su questi consumi.Adolescenti e cibo5_4_2017

Le abitudini alimentari degli adolescenti italiani hanno, in generale, tendenze poco sane.

Le soluzioni risiedono allora nell’educazione familiare e scolastica che promuovono una cultura alimentare più sana. Basterebbe limitare il consumo abituale di cibo spazzatura ad una volta alla settimana. Con un consumo saltuario si può non incidere sulla condizione di salute dei ragazzi. Inoltre, l’esempio dei genitori e la pratica di uno sport o dell’attività fisica in genere possono contribuire a migliorare le abitudini alimentari dei ragazzi così come favorire la scelta e il consumo di vegetali freschi, frutta, proteine a basso contenuto di acidi grassi saturi, alimenti integrali, noci e semi.

Adolscenti e cibo7_4_2017

Per aiutare i ragazzi a mangiare meno junk food bisogna intervenire sulla conoscenza. I ragazzi molto spesso non hanno la più pallida idea di quali siano gli alimenti sani e quelli meno. Non conoscere ciò che può nuocere alla salute o al peso corporeo porta a scegliere alimenti senza preoccupazioni, ignorandone le conseguenze.

*Articolo coperto da Copyright.

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