ATTIVITÀ FISICA E EVOLUZIONE DELL’UOMO

Non ce ne rendiamo più conto, ma ogni giornata va avanti così: sveglia, caffè, ascensore, tragitto in auto per andare al Evoluzione_6_7_2018lavoro,molte ore seduti davanti al computer, pausa pranzo, riunioni, rientro a casa, ascensore, faccende, cena e finalmente divano e tv.
Poi a dormire.

L’attività fisica più frequente è con il cane portato a passeggio e qualche giro in centro a fare shopping, la domenica una camminatina.

Lo stile di vita di molte persone è senza dubbio sedentario.

Ma come si è giunti a questa dilagante condizione di sedentarietà?

Gli essere umani che abitavano latitudini favorevoli alla vita sulla terra, sopravvivevano grazie alla caccia, la pesca, la raccolta di Evoluzione_7_7_2018frutti selvatici, radici e piante. Le condizioni di vita dell’uomo del Paleolitico e del Mesolitico erano caratterizzate da un’intensa attività fisica per procacciare il cibo; la dieta alimentare era povera di grassi e a basso contenuto calorico.

Dopo 2 milioni e mezzo di anni quando si sviluppò il genere Homo sapiens,  nella sottospecie Homo sapiens sapiens (l’uomo moderno)  prodotto dell’evoluzione di Homo erectus  (circa 200.000 anni fa), l’attività fisica era ancora legata alla sopravvivenza, al nomadismo e all’approvvigionamento del cibo con un consumo energetico stimato intorno alle 5000 – 5500 calorie circa giornaliere contro le 2000 calorie circa dell’uomo moderno (Fonte: “Attivi e sedentari”, G. Prati e L. Pietrantoni).Evoluzione_8_7_2018

In un’epoca successiva, il Neolitico, 8000 anni fa circa, considerata l’ultima fase dell’Età della pietra, lo stile di vita degli antenati
diventa più stanziale grazie all’avvio di attività di sussistenza quali l’agricoltura, il pascolo e l’allevamento. Così fino al Diciottesimo secolo, il livello di attività fisica dell’uomo che, da cacciatore – raccoglitore diventa agricoltore – allevatore, si mantiene elevato rispetto a quello dell’uomo moderno. L’incremento qualitativo e quantitativo della disponibilità di alimenti rappresenta un fattore di crescita delle popolazioni che originarono la civiltà moderna.

Evoluzione_9_7_2018Dal periodo della rivoluzione industriale ad oggi, sotto la spinta tecnologica, la vita dell’uomo si è fatta comoda. Procurarsi cibo è indipendente dall’attività fisica: tutto pronto e disponibile al supermercato o consegnato a casa attraverso un ordine sul web.

Buona parte della storia dell’uomo è caratterizzata dall’adattamento e dalla sopravvivenza di esso all’ambiente grazie ad un’intensa attività fisica con un conseguente dispendio energetico.

Lo stile di vita moderno, al contrario, è caratterizzato dalla sedentarietà, l’ipocinesia (sindrome da ridotta o mancata attività fisica), l’abbondante disponibilità di cibi altamente calorici.Evoluzione_5_7_2018

Il paradosso della rivoluzione umana è che gli aspetti anatomici e fisiologici dell’uomo sono ancora gli stessi del suo antenato. L’individuo moderno risponde a un equilibrio tra attività fisica, utilizzo e consumo di calorie tipico di chi si adatta all’ambiente ostile e sopravvive cacciando, pescando, raccogliendo, coltivando, pascolando e allevando. Ciò significa che l’uomo di oggi, avendo ancora la struttura e la fisiologia di chi caccia, pesca, raccoglie, coltiva, pascola, alleva, si sposta e lotta per la sopravvivenza dovrebbe praticare un’energica attività fisica anche prolungata nel tempo come l’antenato del
Paleolitico.

Group of multi-ethnic young people doing stretching exercise in park. Horizontal shot.Il corpo dell’uomo moderno è biologicamente programmato e organizzato per svolgere attività fisica, mentre la vita attuale lo condanna alla sedentarietà e all’accumulo con crescente aumento di malattie legate allo stile di vita.

La biologia del movimento è antica, dunque, e non si è mai modificata.
Cacciare (che significa anche correre per inseguire) coincide con un esercizio fisico aerobico pesante; raccogliere, pascolare, coltivare, allevare corrispondono ad un esercizio fisico aerobico più leggero dove non è richiesta la velocità, ma è importante la durata nel tempo.Evoluzione_10_7_2018

Una quota di attività fisica ogni giorno è necessaria, vitale. Più se ne fa e maggiore è la possibilità di avere
benefici. Nelle società industrializzate sono poche le persone considerate attive. L’Italia poi, non si colloca ai primi posti tra i paesi europei le cui popolazioni pratichino un’attività fisica settimanale. Se discendiamo geneticamente da un antenato che svolgeva attività fisica tutta la vita, a noi cosa resta da fare?

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ATTIVITÀ FISICA E SISTEMA IMMUNITARIO

Anche sul sistema immunitario l’attività fisica fa bene? Già.

Studi scientifici sempre più numerosi evidenziano una positiva influenza dell’attività fisica in generale sul sistema immunitario.

Procrastinare_9_6_2017Ma, mentre un’attività fisica costante, regolare e di media intensità sembra aiutare il sistema immunitario con un’azione protettiva su di esso, al contrario un’attività fisica di tipo sportivo molto intensa, protratta nel tempo come in molti allenamenti e competizioni di endurance segnano il sistema immunitario portandolo ad un indebolimento.

In un certo senso si può dire che fino a una data intensità e una durata di attività fisica c’è un miglioramento della risposta del sistema immunitario, mentre se si va oltre quei livelli si verifica un peggioramento.

SistemaImm_3_6_2018Ovviamente la depressione della difesa immunitaria si evidenzia negli atleti  professionisti e in tutti quegli individui che vanno oltre il sovrallenamento e che gestiscono la pratica dell’attività fisica solo in modo intenso. Ma chi ha la buona abitudine di andare in palestra anche quotidianamente, chi cammina ogni giorno, chi segue un allenamento prescritto da un Personal Trainer, chi corre alcune volte a settimana, chi si dedica a qualche attività sportiva il fine settimana non deve temere, ma dare soltanto continuità a ciò che fa.

L’attività fisica moderata regolare, principalmente aerobica come il cammino, la corsa, l’andare in bicicletta, il nuoto, ecc. combinata con semplici esercizi fisici di forza (a carico naturale, con piccoli e grandi attrezzi) che sortisce effetti positivi sul sistema immunitario, è intesa quella praticata non più di 5 volte a settimana, che può durare massimo 1 ora e 30’ / 2 ore.

SistemaImm_10_6_2018Sembra davvero che chi si dedica a questo tipo di attività corra un rischio basso di contrarre infezioni rispetto ai sedentari e ai soggetti dediti a un pesante allenamento.

Ogni singolo momento dedicato all’attività fisica rafforza già il sistema immunitario, ma la somma totale di ogni seduta di allenamento nel tempo esercita sull’organismo un’azione protettiva ancora più interessante (Negro et al, 2016).

Come funziona il sistema immunitario?

Il sistema immunitario, a cui appartengono organi ed elementi come la milza, il timo, il midollo osseo, le tonsille, le adenoidi, i linfonodi, la linfa, ha il compito di difendere l’organismo da agenti estranei di natura infettiva, fisica o chimica e il compito di regolazione del processo infiammatorio.

Macrofagi, neutrofili, cellule Natural Killer  e mastociti creano una sorta di barriera difensiva nella  fase precoce di attacco da parte degli agenti esterni, mentre i linfociti intervengono con maggiore specificità più tardivamente.

Con l’attività fisica moderata migliorano i parametri immunologici, vale a dire che la risposta dei linfociti è migliore nella difesa contro gli agenti patogeni e l’azione fagocitaria da parte dei macrofagi e neutrofili aumenta.

Già con una singola seduta di attività fisica avvengono numerosi cambiamenti tra le classi di globuli bianchi come, ad SistemaImm_9_6_2018esempio, l’aumento dei neutrofili e dei linfociti. Ciò sta a significare che muoversi rende più attivo il sistema immunitario e, di conseguenza, la protezione da possibili stati infiammatori o patologici.
Quando invece l’attività fisica si fa troppo intensa, la concentrazione dei linfociti si abbassa verificandosi così un indebolimento delle difese fino ad una depressione immunitaria.

Sembra che, dopo un attività fisica intensa e protratta nel tempo come un sovrallenamento, segua un intervallo di alcune ore in cui il sistema immunitario risulta più deficitario così da permettere agli agenti esterni come batteri, virus e tossine, di causare più agilmente uno stato infettivo minando la salute dell’individuo.

E per infezioni si intendono tutti quegli stati patologici delle vie respiratorie, ad esempio, che causano riniti, raffreddori, faringiti, bronchiti ecc.SistemaImm_2_6_2018

La capacità di contrastare gli agenti patogeni che, come i virus respiratori, attaccano non soltanto nei mesi invernali, ma pure nella bella stagione, è la protezione naturale dell’organismo.

Attivare il corpo con il movimento significa aiutarlo non soltanto da un punto di vista muscolare, osseo e articolare, ma anche relativamente alla salute di altri apparati, sistemi, tessuti. Significa ridurre lo stato di infiammazione dell’organismo che apre le porte a moltissime condizioni patologiche e virali.

L’attività fisica è dunque una forma di trattamento?

Svolgere un regolare programma di attività fisica è senza dubbio un approccio terapeutico valido per prevenire, curare, ritardare l’insorgenza di patologie legate agli stati di infiammazione cronica perché si riducono le citochine infiammatorie presenti nell’organismo.SistemaImm_4_6_2018

Cosa fare allora?

  • Pianificare la propria attività fisica affinché sia costante e regolare anche quando si tratta di una semplice camminata.
  • Nella scelta e nella programmazione della propria attività fisica considerare le caratteristiche fisiche, l’età, la condizione fisica di partenza e graduare frequenza intensità per evitare di stressare l’organismo.
  • Farsi consigliare da un Personal Coach o Personal Trainer sulla programmazione dell’attività fisica per una personalizzazione evitando così il pericoloso “fai da te”.
  • Seguire un regime alimentare equilibrato che comprenda una varietà di verdura e frutta per poter contare  su tutte le vitamine necessarie ad aiutare il sistema immunitario, legumi, cereali integrali, pesce, poca carne rossa e derivati del latte, bere molta acqua.
  • Garantire una buona qualità del sonno dormendo le ore necessarie.
  • Dare tempo al riposo al recupero dopo l’attività fisica (leggi l’articolo del blog: “Attività fisica e riposo”)
  • Controllare il peso corporeo evitando sbalzi repentini.

SistemaImm_6_6_2018Ora, se l’obiettivo è rimanere in buona salute con una valida difesa immunitaria, va da sé che ci si muova con buon senso.

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